Se non avessi visto (Luca Cappellaro / Antonella D'Onorio De Meo)
Se non avessi visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio
- Emily Dickinson
Il risultato finale di questo percorso duale è stato, dunque, sorprendente. L’elaborazione in fase di stampa ha restituito allo sguardo del fruitore non la nettezza superficiale di molta fotografia contemporanea trendy ma la stratificazione di una percezione soggettiva (quella arguta di Luca Cappellaro) che appare come architettura di un impulso di tipo poetico. Il fatto che Se non avessi visto si sia stato generato da questo passaggio da sensibilità a sensibilità, da percezione diretta a epifania atemporale e astorica, da soggetto a soggetto, costituisce uno dei cardini di questo lavoro che si mostra come emblema di profondità e complessità fuori da ogni logica contingente. Le inquadrature non convenzionali concepite da Luca Cappellaro, che spesso nascondono l’orizzonte o lo trasformano in una striscia sottile senza respiro, si articolano visivamente nell’ambito di un bianco e nero, generato dalla tecnica di stampa adottata da Antonella D’Onorio De Meo, che conferisce alle immagini una sublime incertezza, un’evidente indeterminatezza, che le avvicina al sogno.
- Maurizio G. De Bonis
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